C’è un escamotage legale per togliere l’usufrutto della casa ad una persona ancora in vita. Vediamo come agire per riprendersi il bene.
L’usufrutto immobiliare è un diritto di reale godimento temporaneo su un bene o una proprietà altrui. Disciplinato dal Codice Civile, assicura all’usufruttuario il diritto di usare e godere del bene che appartiene ad un’altra persona.
L’usufrutto si può costituire per Legge, contratto, testamento o usucapione. In ogni caso, l’usufruttuario acquisisce un diritto sul bene e lo conserverà per tutta la sua vita (a meno che gli accordi prevedano un tempo diverso). Nel momento in cui una casa è gravata dal diritto di usufrutto, il proprietario ne diventa nudo proprietario ossia conserva la proprietà del bene ma perde ogni prerogativa di utilizzo e di godimento del bene stesso che passeranno all’usufruttuario.
Il dubbio è se c’è un modo per poter togliere il diritto prima che l’usufruttuario muoia al fine di recuperare il godimento dell’immobile. Secondo la normativa ad alcune condizioni è possibile per il nudo proprietario revocare l’usufrutto prima della scadenza naturale dei diritto.
Quando è consentita la revoca del diritto di usufrutto
Iniziamo con il ricordare che la durata dell’usufrutto è indicata nel contratto firmato davanti ad un notaio. Esiste l’usufrutto a termine con scadenza prestabilita oppure vita natural durante ossia con scadenza al termine dell’arco di vita dell’usufruttuario. Questa seconda forma è la più comune ma pochi nudi proprietari sanno che c’è un modo per revocare il diritto prima della morte dell’usufruttuario.
Da sottolineare, però, come la revoca non possa essere unilaterale secondo la Legge a meno che non intervenga una delle cause che autorizza l’estinzione dell’usufrutto. Quali sono queste cause? Un primo motivo è la rinuncia da parte dell’usufruttuario. Questo potrebbe accettare un accordo o la risoluzione del contratto pacificamente. Si tratterebbe di una rinuncia spontanea che dovrà essere comunicata con un atto scritto e trascritto nei Registri immobiliari.
Una seconda causa che può portare alla revoca dell’usufrutto è la presenza di comportamenti illegittimi dell’usufruttuario. Si intende, ad esempio, il deterioramento della casa, la mancata manutenzione ordinaria, la modifica della destinazione economica originaria nonché l’abuso di poteri che non spettano all’usufruttuario o la negligenza negli obblighi di custodia e manutenzione. Solo se ripetuti nel tempo questi abusi possono essere utilizzati dal nudo proprietario per riprendersi il bene dato in usufrutto. Infine, ultima causa di revoca del diritto è la prescrizione dell’usufrutto. Se non viene usato per 20 anni di seguito allora scatta la prescrizione con il nudo proprietario che potrà godere nuovamente della sua proprietà.