Ricevere un assegno scoperto è un grosso problema per chi deve incassare un pagamento, ma è sempre possibile tutelarsi.
Si definisce “scoperto” l’assegno emesso da chi non possiede sul proprio conto corrente una cifra pari a quella indicata nell’assegno in questione. In pratica, quando chi lo riceve si reca in banca per ritirare i contanti o farli versare sul proprio conto corrente, non potrà farlo.
A questo punto, chi ha diritto a incassare il denaro dovrà procedere attraverso diversi step che daranno al debitore la possibilità di saldare il debito all’interno di determinati periodi di tempo. Se il debitore non ha modo di saldare la cifra velocemente si ritroverà costretto a pagare una penale.
Tuttavia è bene sapere che c’è un tipo di assegno che mette al riparo da questo tipo di problemi: si tratta dell’assegno circolare e viene emesso da tutte le banche, soprattutto per il trasferimento di somme molto ingenti. Per richiedere un assegno circolare basta andare nella propria banca e richiedere un assegno circolare specificandone l’importo. La banca provvede a prelevare la somma dal conto corrente del richiedente e subito dopo emette l’assegno. In questo modo il denaro necessario a coprire l’assegno viene trattenuto e custodito dalla banca e non può essere speso dal titolare del conto lasciando l’assegno scoperto.
Cosa fare se si riceve un assegno scoperto?
La prima cosa da fare quando si scopre di aver ricevuto un assegno scoperto è chiedere alla banca di contattare il debitore chiedendo spiegazioni. Se si tratta di un semplice disguido, il problema sarà risolto in maniera informale.
Se non è possibile risolvere il problema in questo modo bisogna procedere a protestare l’assegno scoperto,lasciando al debitore un massimo di 15 giorni per saldare il pagamento.Se il debito viene coperto in questo arco di tempo la procedura di protesto può essere annullata.
A questo punto, se il debitore riesce a saldare l’assegno entro 60 giorni dalla sua emissione, dovrà pagare soltanto il 10% in più, oltre agli interessi legali correlati ai giorni di ritardo.
Se però, dopo 6 mesi dal momento del mancato incasso, l’assegno non è stato ancora coperto, il creditore può chiedere un decreto ingiuntivo verso chi ha emesso l’assegno scoperto. Questo procedimento imporrà il saldo del debito arrivando anche al pignoramento dei beni del debitore, qualora non avesse modo di pagare in contanti. Se chi ha emesso l’assegno risultasse nullatenente, avrà comunque l’obbligo di coprire l’assegno nel momento in cui la sua situazione patrimoniale ed economica migliorerà.