Vanni Compagni di Merende Vanni Compagni di Merende

Chi erano i Compagni di Merende? Lo scandalo che sconvolse l’Italia

I Compagni di Merende hanno terrorizzato l’Italia tra la fine degli anni sessanta e la metà degli ottanta, lasciando tutti senza parole. Ma chi erano nello specifico?

L’espressione fu coniata da Mario Vanni, imputato, al processo per gli omicidi che erano stati attribuiti al mostro di Firenze.

Interrogato in qualità di amico di Pietro Pacciani, imputato per la strage, mentre il pubblico ministero gli poneva una domanda sulla sua occupazione questi rispondeva: “Io sono stato a fa’ delle merende co’ i’ Pacciani, no?“. E aggiungeva di non poter dire altro e di non sapere cosa riferire.

Il tutto nacque perché Vanni, quando gli facevano delle domande molto precise, continuava a rispondere di aver fatto solo delle merende insieme a Pacciani. Venne poi accusato e condannato con Giancarlo Lotti come complice di Pacciani nei delitti a seguito dei processi proprio a quelli che la stessa stampa rinominò “i compagni di merende”. 

Una frase dunque diventata centrale nella cronaca nera di quel periodo, un modo di dire che viene utilizzato ancora oggi per riferirsi proprio a quei personaggi scottanti al centro di mille polemiche e che per anni furono al centro dell’attenzione mediatica.

Influenza culturale dei Compagni di Merende

Il termine “Compagni di Merende” ha avuto un influenza culturale sul nostro paese e ancora oggi se ne parla molto sotto diversi punti di vista. Di fatto la frase ha assunto quello che è un tono decisamente ironico con il quale si sottolinea un gruppo di persone unite nel tramare qualcosa di segreto e pericoloso contro qualcuno.

Pacciani compagni merende
Pietro Pacciani e i Compagni di Merende (ANSA) CronacaeDossier.it

Nel 1996 l’espressione fu, poi, utilizzata dal Ministro di Grazia e Giustizia del Governo Dini, Filippo Mancuso, che fu poi sfiduciato dal Parlamento. Questi la dedicò allo stesso Dini e al Presidente della Repubblica di quel periodo Oscar Luigi Scalfaro.

Questo dimostra come un fatto di cronaca a volte possa uscire dal perimetro legato al mondo della nera per poi regalare termini che diventano di uso gergale proprio com questo. A oggi molti non sanno nemmeno cosa c’è dietro questo modo di dire, tanto che pullulano sul web degli approfondimenti che spiegano da cosa deriva.

Anche i più giovani oggi utilizzano il termine “compagni di merende”, per rappresentare una piccola “associazione a delinquere” non forzatamente in situazioni gravose. Nonostante questo è difficile che sappiano chi erano Pietro Pacciani e Marco Vanni oltre ovviamente il Mostro di Firenze elemento centrale di tutto il racconto.

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